Sono solo storie

...Forse queste son solo immagini, illusioni, racconti o metafore.
Echi che giungono da ogni tempo e colti al volo.
O forse no.

13 novembre, 2011

DUE

Ho smesso di essere Uno. E' accaduto: atteso e inaspettato.
Non so più bene chi sono, se non ci sei tu.
Mi ritrovo, com'ero, solo in quei frangenti di vita in cui ci sono solo io.
Ma anche in quei casi il pensiero finisce per tornare a te, braccio/polmone/cuore senza cui non si può stare.
Non c'è alcun furore nel riconoscerlo, orgoglio o vanto. Semplicemente, ne prendo atto.

Non è una condizione a cui sono abituata, sappilo.
Ero riuscita ad essere finalmente Me, avevo posizionato con cura ogni tessera del mosaico che disegna il mio volto.
E poi ho dovuto cambiare tutto, fare posto nelle stanze di questa Casa per accogliere la tua personalità, darti un angolo di specchio in cui poggiare i riflessi del tuo carattere.
Ho ridiviso i miei spazi, ho iniziato a considerare non soltanto ciò di cui io ho bisogno, ma anche quello che a te piace, quello che a te serve.
[Chissà se anche tu hai questa stessa consapevolezza, chissà se anche tu avverti tutto questo.]

Ho paura. Un po', se ci penso, mi fa decisamente paura.
Sono fiera, però, di quello che abbiamo: del passo che abbiamo saputo fare, di quei comportamenti diversi da chi è come noi.

Che ne sarà di tutto questo? Apprendo di non essere ancora capace di risparmiarmi la tortura delle domande a cui non c'è risposta. Ma imparerò a farlo, imparerò.

Guardo avanti, cercando di immaginare un modo per mantenere sovrapposte le nostre strade. Provo a farlo senza trasformare i progetti in fantasie. Mi ricordo, ogni volta, di non cadere nella trappola dell'ottimismo ad oltranza, recitando una nenia triste ma necessaria a tenere i piedi per terra: "se una cosa può andar male, allora andrà male". Esorcizzo le mie paure, spiegando a quel poco di razionalità che mi resta che potrebbe finire tutto domani, perché così é.

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A volte succede che non ci capiamo. A volte, succede che alcuni tuoi comportamenti mi feriscano. Non é una tua colpa, ma solo ciò che normalmente accade quando scegli di vivere la tua Vita con un'altra persona.
Soffro, quando questo avviene. Ma nessuna arrabbiatura resiste davanti al tuo viso, davanti al tuo sorriso.
E' (anche) in questi momenti che capisco di amarti, davvero.

...E' che proprio io non lo so, come funziona l'Amore, perché non faccio altro che vederlo finire e allora a volte me ne sto lì, semplicemente a chiedermi come mai non sia già capitato a noi.
Ma poi ti guardo, e ritrovo la nostra Storia che aspetta che io torni su, che di giri ancora ce n'è da fare.

Non capirò mai, é vero. Non capirò mai.
Non posso fare altro, allora, che starmene qui inebetita, aspettando che tu mi riprenda per mano.
Ti amo...banalmente, ti amo.



[Ma cos'è che volevo scrivere? Ah si, che ora sono precaria anch'io e chissà dove finirà la mia vita mia. Ma, chissà perché, finisco sempre per parlare di te.]

5 commenti:

Federico Tomassetti ha detto...

Bello. Ti auguro tutta la felicità del mondo. E se a volte fa male, abbi pazienza, che tutti gli amori, come si muovono appena tagliano.

Capitano ha detto...

Ti perdo di vista un attimo... ed ecco che succede! scherzo, ma mi conosci. Sono contento per te. Mi chiedevo come stesse procedendo la tua vita e questo post è la risposta più bella.

Di cuore,

BUENA VIDA

E.D.B. ha detto...

Stare con i piedi per terra è giustissimo...la cosa importante è che non ti precluda la possibilità di essere felice. E da quello che leggo, lo sei...nonostante tu sia una precaria. E se lo sei...il motivo è solo uno... Buone cose, sempre.

anam ha detto...

rieccoti. ancor meglio di prima.
piccole divergenze paurose vengono sempre fuori da ogni "due". ma è piacevole anche per questo scoprirsi.
suerte..

anam ha detto...

questo '2' ti sta prosciugando anche le parole, eh? ♥
suerte