Rileggo alcune fotocopie: l'ennesimo obbligo da adempiere, l'ennesima routine.
Vedo, seduta su quel divano, ME. Nella parte che c'è, nella parte che manca.
Spezzata, tra ciò che ho e ciò che vorrei.
Ed é strano come sia stato un oggetto ad avermi ricordato tutto. Proprio questo oggetto che è così parte di te.
[ Forse é solo un po' di tristezza passeggera, di quella che se dormi se ne va e nemmeno ti ricordi, al risveglio, di averla provata.]
...ma non riesco, ora, a non pesare gli attimi che compongono questi mesi passati.
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Ho perso Te.
e ne ho parlato già così tanto, che nulla è rimasto da dire.
Ho trovato, nello stesso giorno in cui ti ho perso, qualcuno che é importante.
eppur distante.
Ho tralasciato qualcun'altro, che forse avrebbe potuto essere davvero importante: perché ho avuto fretta / e per questo non ho capito / e per questo ho sbagliato.
Ho avuto qualcuno che non significava nulla...che dal nulla é venuto e dallo stesso nulla se n'è riandato.
Come devo concludere? Cosa posso capire?
Pesano così tanto i miei sbagli, adesso.
Pesano al punto che devo fermarmi per sedere, talmente sono stanca.
Non so nemmeno più bene dove andare.
...che quando sei senza bussola, e non hai per natura il senso dell'orientamento, non sai bene a cosa affidarti. Perché se hai un'intuizione, la sminuisci, sapendo che forse é errata. ed allora scegli l'altra strada e prosegui per un po' cercando di leggere l'indirizzo della via, fino a che non scopri che hai sbagliato anche così ma ormai di strada ne hai fatta un bel po' e non sai se conviene tornare indietro. non sai nemmeno bene come tornare indietro.
E allora come si fa?
E' per questo, che sto aspettando.
Te ed il giorno in cui verrai, dicendomi
via via, vieni via con me...
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