Sono solo storie

...Forse queste son solo immagini, illusioni, racconti o metafore.
Echi che giungono da ogni tempo e colti al volo.
O forse no.

13 maggio, 2008

UNA DISTANZA IMPORTANTE

[Ogni Viaggio é preceduto da diversi, indispensabili preparativi.
Credo che molto dipenda da Chi si é, da Come si é.]


Nel cullare dentro questo Viaggio, prima che esso possa manifestarsi, sento la necessità di porre tra me e chi mi sta intorno una distanza importante.

Percepisco l'allentarsi dei legami: tutti mi appaiono più confusamente, quasi fossero celati da un improbabile effetto nebbia. Non posso farne una colpa a nessuno: sono io ad allontanare chi essenzialmente compone la mia vita.

...Ma non posso farne a meno: é una forma di difesa, una manifestazione del mio istinto di sopravvivenza. Devo sapere di non dipendere da nessuno, di poter esprimere me stessa anche senza la compagnia di coloro che mi conoscono, mi custodiscono.

Nell'essere una persona libera, mi riconosco nella vitale esigenza di cercare continui stimoli, respirare Novità. Sono inebriata da ciò che ignoro; sogno solo ciò che mi é ancora sconosciuto...per questo desidero così fortemente partire: per vedermi realizzata nell'idea che ho di me, quella che mi raffigura come la migliore Flavia che conosco.
...quando non so dove sono io mi sento a casa,
quando non so con chi sono mi sento in compagnia...

Eppure, non posso non pensare alle conseguenze, al peso che tutto questo avrà sul mio ritorno. Non si possono "sospendere" i rapporti, metterli in pausa e riprenderli in un momento migliore: tutto questo é moralmente inaccettabile oltre che ingiusto nei confronti di chi per me conta.

Temo quindi di essere destinata a perdere una parte di coloro che non sapranno capire, fino in fondo, la mia insolita natura: c'è qualcosa di profondamente doloroso nel sapere prima che, inevitabilmente, alcune storie finiranno; é forse quell'anticipato dispiacere che si prova nel prevedere l'esito negativo di qualcosa che si considera bello, importante.

Spero solo di veder sopravvivere quei legami che, per me, rappresentano quell'idea di Felicità che é vera solo se condivisa, quella stessa idea di Felicità che temo di non poter conoscere mai.

Viaggio, perché non posso farne a meno, e temo.
Si può partire senza mai tornare?

["destinati a perdersi",
Negrita]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

il viaggio non comporta la fine delle relazioni per noi importanti. Lo continuerò a sostenere. Nonostante i miei viaggi paradossalmente tutti i miei contatti importanti sono rimasti immutati.
Ma attenta Amica mia....
non alla distanza fisica, ma a quella distanza che già oggi sai di poter porre pur essendo vicina.
Temila, perchè essa NON è sinonimo di libertà
tara

Anonimo ha detto...

anche io amo fare queste "prove di libertà" per vedere"da sola"cosa sono.anche io ho il terrore di prendere decisoni in funzioni di che vuole qualcosa,anche se bello,per me.Mi sa che siamo state terrorizzate da immagini di ragazze irrealizzate e infelici che sono state messe davanti a scelte che non volevano...E quindi continuiamo ad abbaiare che nessuno può costringerci a tenere a cose a cui tengono tutti,a volere cose che tutti perseguono.C'è una sottile soddisfazione mista a dispiacere nello snobbare cose per cui gli altri vivono. Mi sa che anche tu sei di questo avviso...
Ma io sono convinta che sia giusto così.Se un giorno mi girerà di molare tutto e diventare insegnante di yoga,voglio poterlo fare anche se gli altri mi guardano male.E si può fare solo se col tempo si è guadagnata libertà e volontà.Dipendere da qualcuno rovina tutti gli affetti.

Cambiando discorso:

io sono stata anche dall'altra parte,ossia amica stretta di chi partiva.Solo che noi amici non avevamo capito che lei andava via per un anno negli USA per cambiare.Al suo ritorno era assurdamente diversa,irriconoscibile,e la gioia di essersela cavata e aver fatto una grande esperienza si manifestava come presunzione.Siamo rimasti tutti molto molto feriti.E ci siamo resi conto che quella che era la nostra amica,pronta a dare un braccio per noi,che rideva sempre e usciva senza pettinarsi si era trasformata in una pupattola saccente e troppo truccata solo perchè era insicura,e voleva una libertà che aveva già,se solo fosse riuscita a vederla.
Ascoltami
Parti perchè vuoi migliorare,parti per vedere cose nuove,per vedere se gli amici sono tali(paura)per vedere se un amore è tale(paurissima!),non partire per dimostrare qualcosa a te stessa e agli altri.Se cerchi continuamente conferme e a fare test a te stessa e agli altri,alla fine verrai mandata a quel paese da tutti e due-mi è successo-Prima o poi dovrai fidarti di te stessa,dovrai smettere di consultare gli appunti per vedere se ti ricordi le cose.
Lo so che hai paura,ma non avere paura di essere stata una Flavia flasa fino a questo momento e che la vera Flavia sboccerà solo tra un po'.E' come chi pensa che il suo vero io verà fuori solo quando avrà preso la laurea o perso dieci chili.altrimenti guardandoti alle spalle vedrai solo una ragazza che si è negata il meglio di sè stessa perchè pensava di dover aspettare.
Me lo prometti?
Baci!
Giorgia

Anonimo ha detto...

ho letto la risposta sul mio blog...allora renderò ufficiale lo sfondo!non volevo accusarti di stare facendo qualcosa a scopo dimostrativo, mi sono spiegata male...il mio era un consiglio dato "dall'altra parte", volevo solo farti dare uno sguardo più da vicino a ciò a cui eri arrivata già da sola.

E poi mi intristiva un po' la frase "idea di Felicità che temo di non poter conoscere mai".
sicome è una cosa piuttosto diffusa,ho pensato di dirti come la pensavo,e cioè che essere felici qui e ora non vuol die "accontentarsi" nè tantomeno "impedirsi di migliorarsi".

ecco per esempio una cosina carina su cui pensare un po'.Nelle industrie giapponesi esistono due tipi di miglioramento.il Kaizen e il Kairyo.Il primo è prettamente orientale,è un cambiamento interiore,di mentalità,che non richiede particolari investimenti,si sviluppa in modo continuativo,coinvolge tutte le parti interessate,e non permette regressioni.Il secondo è improvviso,coinvolge pochi interessati,si basa su innovazioni tecnologiche,e permette di tornare alla situazione precedente perchè in fondo teme i cambiamenti.

Chi è che vince?

vince chi parte con un kaizen che prepara ad un kairyo clamoroso e lo mantiene col kaizen.

Sono sicura che trarrai il meglio possibile da questo viaggio,e io sarò curiosissima di sentire tutti i racconti e le novità!Spero di non essere stata seccante e saccente.

Sono contenta che tu scriva queste cose!Fanno riflettere tutti quelli che le leggono,lo trovo una ginnastica del cervello molto utile.

Baci!

giorgia