Sono stata a guardarti, fino ad oggi.
Ho accettato che tu prendessi un po' del mio Tempo, per lasciarti dire che avresti dato una direzione al mio cammino.
Io ti ho lasciato fare, perché non sapevo cosa volessi davvero portare nella mia vita.
Ho solo provato ad instillare, dentro di te, ogni tanto, il seme del dubbio.
Perché non c'è Amore vero che sia convinto, ogni giorno, di essere - davvero - Amore.
Ma stanotte / che ritrovo me stessa / ancora una volta / sul percorso dissestato dei sampietrini della mia Città - la sola che possa davvero dirsi eterna, la sola che possa essere amata nonostante tutto - chiedo Io, a Te, se sai davvero chi sono e di cosa ho bisogno.
Perché / vedi, caro Marco / io non so lasciare questa Roma
non so smettere di sognare di trovare il tempo per imparare una nuova lingua
non so smettere di vedermi per le strade di luoghi lontani, lontanissimi da qui
non so smettere di ritrovarmi, atea, a pregare davanti San Pietro
non so smettere di sognare che un giorno arrivi un uomo dal viso scavato e gli occhi di ghiaccio che sappia già tutto di me, senza che io debba lasciare intendere nulla
non so smettere di pensare, guardando da una finestra, un fiume lento che scorre, al suono di un flicorno e tra i ricci fumi di una sigaretta
non so smettere di sognare di essere Me.
E allora, davvero, perché non lasci spazio alle mie difese
Perché non lasci che io lotti fino all'ultimo respiro, per essere davvero me
Perché non lasci che sia un uomo in grado di capire tutto, ad un solo sguardo, a volere Me.
Perché, perché...
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