Sono solo storie

...Forse queste son solo immagini, illusioni, racconti o metafore.
Echi che giungono da ogni tempo e colti al volo.
O forse no.

12 novembre, 2009

WIN OR LOSE

Dentro. O fuori.
Prendere. O lasciare.

Alla fine, mi pare che tutto si riduca ad una sola alternativa: Vincere. o Perdere.

Non so se ne valga la pena, di vivere questa nuova Storia.
C'è un rischio molto alto da correre: il Dolore.

Perché davvero potrei farmi molto male, con te.
ed anche tu hai le tue ferite da leccare, ferite che non hanno avuto il tempo di rimarginarsi.

Penso a quanto sia strano il destino: incontrarsi così, una qualunque sera romana in un locale in cui non metto piede da due anni, sperduto nei vicoli dietro piazza Navona, quando proprio non mi aspetto nulla, se non di bere una birra che poi nemmeno c'è e son costretta a ripiegare su qualcos'altro e capita pure che devo sedermi su una di quelle sedie che stanno nelle scuole e su cui quindi non mi ci sono seduta più, l'ultima volta cinque lunghi anni fa, all'esame di maturità.
Ed io che nemmeno ti vedo all'inizio, perché devo presentarmi e non posso ricordarmi del tuo nome, già voltata verso altre persone che mi dicono come si chiamano mentre se ne stanno andando.

Ti ho visto dopo. E ho capito ancor più dopo, quando mi hai fatto una domanda qualunque per parlare.

E' bastato poco tempo perché mi entrassi in testa.
Mi sono fidata di una sensazione, inspiegabile eppure netta, chiara da interpretare.

...E sono venute le attese, su e giù come fossi su un rollercoaster.
Aspettare, essere felice ad una notizia, essere triste ad un silenzio.

E' ovvio che non è Amore, questo. Serve Tempo, anche per innamorarsi.
Anche se poi, invece, per innamorarsi di un'idea basta un secondo.

E come direbbe il Capitano, mi sono innamorata di un'idea come fanno tutti.

Adesso devo decidere, io da sola, se correrlo questo rischio o no.
E penso che devo proteggermi perché ho già sbagliato troppe volte, commettendo sempre lo stesso errore.
E penso che non posso non tentare perché cosa ne sarà, se un "noi" ci sarà, potrò dirlo solo dopo, alla fine del giro sulla giostra.

Voglio salire?

Sarebbe stato meglio se fossi venuto tu a chiedermi: vuoi farti un giro?

...E poi mi sento stupida perché tanto lo so che ho già deciso e allora a che serve cercare di prendersi in giro? Va bene raccontare balle agli altri ma farlo con se stessi è miserabilmente ri-di-co-lo.


E' che forse, alla fine, ci son già troppo dentro per tornare indietro.
E tanto vale allora andare avanti, credendo di poter vincere: che altrimenti, ho già perso.

3 commenti:

aquilotta71 ha detto...

nella vita ad un certo punto bisogna avere il coraggio di lasciarsi andare,
di sbagliare, piangere anche, ma di rischiare vivendo...

Capitano ha detto...

Leggerti e leggermi.

Mi vengono in mente due considerazioni. La prima è che il mondo non è mai o bianco o nero e che la vera grandezza sta nel riuscire a camminare, come un equilibrista, sul confine sottile tra i due.
E qui la seconda considerazione: non sempre si può. E' la scelta a renderci liberi, la decisione a permetterci di costruire.

Non mi sognerei mai di dirti cosa è giusto e cosa no: "sentire" qualcosa va sempre al di là di Bene e Male.

Un abbraccio
Y BUENA VIDA

GRETA ha detto...

mi sottoscrivo sotto le parole del cap.
Sentire va al di là del Bene e del Male.

tara