Sono solo storie

...Forse queste son solo immagini, illusioni, racconti o metafore.
Echi che giungono da ogni tempo e colti al volo.
O forse no.

27 dicembre, 2008

NO PLACE LIKE HOME

Quando viaggi non sai mai cosa ti aspetta lungo il cammino.
Prima di andare, pensi a ciò che troverai, a chi incontrerai. E così vivi assorto tra i pensieri, con la testa colma di immagini e fantasie che libere si sfogano ed offuscano la banalità del quotidiano, liberandoti dal peso soffocante del noto, del già conosciuto, dell'ovvio.

Poi, finalmente, prendi la tua valigia e vai...giungi a destinazione. e cominci a vivere lì dove la Sorte ha deciso per te, trasformandoti piano piano, giorno per giorno, in ciò che i luoghi e le persone che incontri decidono.

E' difficile, questo gioco. E' difficile non avere radici, non avere un legame così forte con un luogo tale da impedirti di allontanartene.
Una Casa è una bolla d'aria in cui rifugiarsi, in cui essere ciò che si vuole...o anche NON essere.

...mentre invece, se parti, se ti allontani, sei costretto a divertar ogni volta qualcosa di nuovo, di diverso. Non sei tu a deciderlo, a dire: ora divento così.
Accade, semplicemente.

Così come accade, semplicemente, di non riconoscersi: come se addosso avessi un odore che non è il tuo; come se ti ritrovassi nel cassetto una maglietta che non ti appartiene, perché non l'hai mai acquistata e nessun amico te l'ha regalata.

Ti guardi allo specchio...e, semplicemente, non sei tu.




O forse, sei proprio Tu. Sei ciò che non avevi mai avuto modo di essere, ancora.
...e che adesso sta comparendo, nascendo, emergendo, venendo a galla; si sta manifestando, dichiarando.

Tu puoi solo stare lì, a guardare che succede: come se dovessi imparare le regole di un gioco solo osservando attentamente, senza nessuno che dia anche un solo miserissimo suggerimento.

Non ve lo dico come ci si sente.

Non ve lo dico, perché se lo sapete potete capire. e se non lo sapete, non posso spiegarvelo.
Le emozioni sono come gli odori: non si spiegano, non si raccontano. Si può solo sperare che il nostro cervello le sappia riconoscere, dopo averle, in passato, conosciute e memorizzate.

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Oggi sono tornata a Roma.
L'aria fredda, appena fuori dalla stazione Termini, mi è entrata dentro, dritta al cuore.
Nessun colpo a ferirmi. Il gelo mi ha accolto, come solo l'abbraccio di un amico può consolare un uomo.

Sono salita per via Sistina, da piazza Barberini alla terrazza di Piazza di Spagna.
Il cielo era grigio, le cupole avvolte dall'umido. cielo da neve.
Ancora una volta, Roma, m'è apparsa diversa, come sempre le accade quando il cielo cambia umore.

[...eppure ogni pietra continuava a gridare il proprio nome, quasi a ricordare, come se io potessi davvero dimenticarmene, chi fosse.]

Mi son subito sentita accolta, protetta, dalle mura e dai sanpietrini, dai nomi delle strade e dalle facce della gente.
Mi son sentita: a Casa.

per questo ho pensato: there's no place like Home.
Non c'è nessun luogo come la propria Casa.

...perchè qualunque cosa possa mai accadermi, qualunque maschera possa io o qualcun'altro decidere di farmi indossare, lì io troverò riparo; lì io ricomincerò ad essere, senza patimenti e sofferenze, libera dal peso dei giudizi altrui e dei miei (ben più grevi).

Solo lì, nella mia Roma, io sono e basta.
Solo lì, nella mia Roma, nessuno può lamentarsi e dirmi come vorrebbe che io fossi.


[ ed io sono finalmente in pace, leggera.]

4 commenti:

Capitano ha detto...

Viaggiare è perdersi,
viaggiare è ritrovarsi.

Il viaggiatore sa incantarsi,
fermarsi,
ripartire,
cascare,
rialzarsi.

Ma soprattutto incantarsi.
Mai scegliere l'immbolità.

Rinunciare all'amore, agli amici, alla sicurezza ma mai al movimento.

BUENA VIDA

Anonimo ha detto...

Amica mia,

forse tu sola, puoi capire quanto sia difficile non avere radici. vagabondare alla ricerca del tuo posto.
la gente ti guarda invidiosa, perchè tu, cittadina del mondo, sei libera come un uccello in volo ed ogni posto è la tua casa, ed ogni lingua la Tua lingua.
Tu guardi con invidia coloro che, forti come alberi possenti, radicati nella loro terra, non la lasceranno mai perchè sanno che quello è il loro posto ed essi sono parte di quel piccolo margine di mondo.

Sento l'impulso di partire sempre piu forte. Questa volta è una fuga e non mi cerco di ingannare. Un uccello in gabbia desideroso di volare ed è questa gabbia a farmi dimenticare di r.e.s.p.r.a.r.e.

Solo lontano puoi essere ciò che sei, lontano dalle aspettative degli altri, lontano da vincoli, richieste, accuse.
Puoi essere la più trasparente te stessa e darti un'altra possibilità.
Partire è ricominciare, partire è ritrovarsi.

E poi tornare e cercare di restare se stessi.

Mi sento persa. Non so dove è la mia casa. Non so in cosa è il mio futuro. Voglio andare per trovare quel mondo che mi aspetta, per vedere cose mai viste e ritrovare la me persa.

Buon viaggio amica mia. Al ritorno non sarà più lo stesso.

valeria ha detto...

ti confesso una cosa. io la perenne, instancabile voglia di movimento, di autostrade a perdersi, di valigie quasi vuote piene dello stretto indispensabile. ho la costante e forte voglia di novità, di visi e volti nuovi, di orecchie colme di lingue strane, di paesaggi messi lì, pronti a non andare via. se potessi, trascorrerei il tempo a perdermi per le strade del mondo. però, ogni volta, tutte le volte che succede o lo penso, penso sempre che comunque, per quanto irrefrenabile e grande sia questa voglia, non ci sarà mai un posto come 'casa'. perchè lì ci nasci, ci cresci, ne rubi i frutti, te ne impossessi, lo rendi 'semplicemente' tuo. e quando ti trovi a starcene via, te lo senti strappato dalle mani, e allora, vuoi solo tornare a 'casa'.
credo che il vero viaggiatore non sia quello che va via e non sente il bisogno d'altro. credo che quello VERO sia quello che comunque, alla fine del viaggio, senta sempre il bisogno del suo caldo nido, che è casa.
e non bisogna arrivare chissà dove per essere un 'viaggiatore'.
un abbraccio.
[spero che la tua voglia di casa non finisca mai].

Capitano ha detto...

Chissà.
Se c'è una Verità, qualcosa d'altro o solo quello che vediamo -e vogliamo vedere-.
Il 2009 è cominciato da 15 giorni e sono già stanco. E senza fiducia.

Bah.